Sono moltissime le modelle amatoriali (ma vale anche al maschile) che, quasi quotidianamente, inviano in agenzia il curriculum e qualche foto perchè hanno il sogno, l’ambizione, il desiderio di diventare, da aspirante modella , una vera professionista.
Ce ne sono di moltissimi tipi: quelle che sono sempre state le più belle della classe, quelle a cui gli amici dicono “sei bellissima, devi fare la modella”, quelle che vincono un concorso di provincia e pensano di essere già pronte al “grande salto”, quelle spinte dai genitori che intravedono per le figlie una sfolgorante carriera tra passerelle, lustrini e copertine di riviste.
In questi anni abbiamo curato moltissime sfilate per importanti aziende di moda a Padova, Verona, Genova, ma soprattutto a Milano, dove pulsa il cuore della moda italiana.
Il nostro lavoro, perchè cerchiamo di prendere sul serio il lavoro che facciamo, presenta il difficile compito di stemperare qualche entusiasmo: fare la modella comporta delle regole abbastanza ferree, da quelle fisiche a quelle comportamentali. Abbiamo provato a stilare un decalogo non di regole, ma di consigli utili per aspiranti modelle, per chi sogna questo lavoro o per chi volesse capirne semplicemente di più. Dopo aver letto i nostri consigli, se ritenete di avere le caratteristiche e il carattere giusto, aspettiamo il vostro materiale in agenzia.
– Una bella ragazza non necessariamente può fare la modella. Le aziende (non è un capriccio delle agenzie), richiedono determinate caratteristiche fisiche. Quali sono le misure per fare la modella? L’altezza: è vero, ì’ altezza di Kate Moss è 170 cm, ma non dimentichiamo che di Kate Moss ce n’è una sola. Le misure di massima sono quelle che dovreste conoscere: 175 cm l’altezza, 60 cm di vita, 90 cm di fianco per le donne, 183 cm l’altezza e max taglia 50 per l’uomo. Bisogna essere magri ? Si. In modo sano, di costituzione e non frutto di alimentazione scorretta o addirittura mancata, ma la risposta è si. Esistono molti lavori che ben si adattano ad una modella curvy e questo è un settore che sta diventando veramente importante, molto seguito e apprezzato, perchè è sicuramente vero, la bellezza non è solo taglia 40. Ma come dicevamo, non stiamo parlando di bellezza, ma di lavoro in un determinato campo. Vi sono agenzie che seguono in particolare il settore curvy e che si stanno sviluppando in modo importante.
– Dovremmo partire da cosa è REALMENTE il book. E’ una raccolta di foto in cui la modella mostra i suoi svariati aspetti, le caratteristiche diverse in cui può posare. Solitamente un book ben fatto è opera di più fotografi, in situazioni diverse, in location diverse, con outfit diversi. Il top del book è una raccolta di LAVORI. Ma a questo si può arrivare con il tempo: per iniziare ci si può rivolgere ad un bravo fotografo, possibilmente con esperienza nel settore della moda. Fotografi amatoriali, amici, amici degli amici che hanno appena comprato una reflex non vi saranno di molto aiuto. Come capire il fotografo giusto ? Farsi qualche semplice domanda: ha un sito internet? Lavora nel campo della moda? Le sue foto assomigliano, almeno in parte a quelle che vedo sui giornali ? Un’altra domanda che spesso ci fanno: il book si paga? In linea di massima si, anche se potrebbe accadere che un fotografo riconosca in voi delle caratteristiche che reputa interessanti per il proprio lavoro e accetti di realizzare degli scatti in TFC, ovvero nessuno dei due soggetti (fotografo e modella) percepisce soldi ma vi è un equo scambio di prestazioni professionali. Il fotografo arricchisce il suo portfolio e la modella ha delle foto interessanti. Vi sono anche agenzie di moda, la nostra è una di quelle, che se credono che una ragazza ha le potenzialità per fare la modella investe su di lei fornendole l’opportunità di realizzare il book senza spendere un soldo.
– La nostra filosofia è che, se qualcuno vi chiede dei soldi per fare la modella, dovete iniziare a farvi delle domande. Una può essere: “il loro lavoro è vendere modelle alle aziende o vendere corsi”?. Personalmente (ma è un parere del tutto personale: lavoro solo da dieci anni in questo ambiente) non credo in queste cose. Nelle più importanti agenzie di tutto il mondo arrivano aspiranti modelle che non hanno mai fatto un corso di portamento eppure lavorano. Da noi arrivano molte ragazze che hanno frequentato presso sedicenti “agenzie” corsi di questo tipo. Alla domanda “ma non ti hanno fatto lavorare?” la quasi totalità risponde “no”. Il discorso sui book e corsi venduti alle potenziali modelle ci porta al consiglio seguente.
– E’ quello dato dalla differenza di prezzo con cui il vostro lavoro viene venduto al cliente e il compenso che viene riconosciuto alla modella. Solitamente si aggira attorno al 20%. L’agenzia si occupa di : contattare il cliente, proporre il casting fotografico o dal vivo, organizzare il casting stesso, contattare le modelle presenti nel proprio database, contrattualizzare la modella scelta, pagarla, assumersi il rischio se il cliente non paga. L’agenzia (quella seria) garantisce il vostro lavoro e la vostra immagine.
Si. No. Forse. Dipende molto dalle regioni d’Italia in cui vivete. Vero che Milano è il centro della moda in Italia, vero che ci sono le agenzie di moda più importanti forse del mondo, vero anche che a Milano la concorrenza è dieci (forse cento) volte quella che trovate a casa vostra. Vi sono regioni come il Veneto, la Toscana e il Lazio in cui è possibile lavorare, affidandosi a persone serie, anche non muovendovi da casa o continuando a studiare, perchè sul territorio sono presenti molte aziende che richiedono servizi. Se poi volete a tutti i costi provare la strada della metropoli, solitamente una buona agenzia di modelle a Padova, come a Bologna o Firenze ha degli ottimi contatti con le buone agenzie di Milano, quelle che, per ritornare a quanto detto prima, non vi vendono nulla ma vi fanno lavorare. A Milano bisogna essere presenti continuativamente almeno nei mesi di Giugno e Gennaio, in linea di massima, per partecipare ai casting.
Per la modella il fisico è lo “strumento del mestiere”: ovvio quindi che richieda una cura particolare e un alimentazione corretta. Ho detto corretta, non da fame. Mangiare bene, mangiare il giusto, fare attività fisica. Il body building non è consigliatissimo (nemmeno agli uomini che diventano troppo grossi) ma una buona attività a corpo libero si.
Fare due foto per il catalogo del pizzicagnolo sotto casa in cambio fornitura mortadella non fa di voi una modella. Se partite con l’intenzione di fare semplicemente like su Facebook o Instagram facendovi fotografare gratis (probabilmente in mutande) da qualunque uomo provvisto di reflex, avete sbagliato tutto. La modella, come qualsiasi altra attività di questo genere, è un LAVORO. E va retribuito. I pagamenti di lavori commerciali in cambio vestitino, weekend in montagna, la famosa “visibilità”, non contano nulla. Se lavorate a zero, valete zero. Attenzione : stiamo parlando di lavori commerciali, ovvero di quelli che portano un reddito al committente: pubblicità, cataloghi, look book, sfilate. Vi sono tipologie di lavori, come gli editoriali, in cui valgono le regole che ho spiegato per il book. Per un bravo fotografo, per un progetto interessante (non commerciale) e per delle foto che possono dimostrare quanto valete su un set, il lavorare anche gratuitamente non è una cattiva idea. Ma ne deve valerne la pena. Sempre e assolutamente.
– Puntualità, precisione, mantenere la parola data, rispettare i contratti, rispettare gli orari, rispettare le persone che lavorano con voi: dal cliente all’ultimo degli assistenti. Non dovete pensare sia un gioco, perchè per gli altri che vi stanno intorno non lo è.
Può essere che riceviate dei no. Anche molti no. Questo non significa che siate brutte/i o che non abbiate possibilità, semplicemente che per quel lavoro, in quel contesto, in quel momento, non andavate bene al cliente. Caratter, grinta e forza di volontà possono fare molto. Soprattutto può far molto il non demotivarsi dopo un rifiuto o un castigo andato male. Domani si riparte.
Possono servire a farsi notare. Una volta che vi hanno notato, che vi hanno contattato per qualche lavoro, che un agenzia inizia a curarsi di voi, lasciate stare. Un agenzia non può vendere come professionista “Miss cipolletta in fiore”. Se vi piace collezionare fasce, fate pure. Ma una modella non colleziona fasce, guadagna con il suo lavoro. Soldi, quelli veri.