Diventare fotomodella o modella: aspirazione a cui migliaia di ragazze (e anche ragazzi, a dire la verità) ambiscono. Ma come diventare fotomodella? Quali sono i primi passi da fare e quelli con cui poi arrivare ad ambire a palcoscenici importanti e clienti di importanza nazionale?
Più o meno. Vi sono persone che possono svolgere entrambi i lavori ed altre che invece sono più portate all’uno o all’altro. Abbiamo visto ragazze con un portamento magnifico essere dei pali davanti alla macchina fotografica e ragazze che riescono a realizzare foto da urlo ma poi, una volta messe in passerella, non hanno nè carattere, nè grinta, nè modo di camminare per affrontarla.
Tecnicamente però, lo dice il vocabolario, fare la fotomodella significa posare per foto pubblicitarie, di moda o artistiche. In questo articolo, quindi, ci occuperemo solo ed esclusivamente di questa parte del lavoro, dedicando un altro articolo a passerelle e sfilate.
Come diventare una fotomodella, quindi? Quali sono i requisiti fondamentali?
– Per una fotomodella è meno importante raggiungere il famigerato metro e settantacinque. Alle volte il metro e settanta è sufficiente.
– Non confondiamola con la bellezza: quest’ultima è soggettiva, la fotogenia no. Alcuni di noi, è assolutamente reale, vengono bene in ogni scatto, per altri ne servono almeno dieci. Ovviamente per una persona che fa questo lavoro far parte della prima categoria è quantomeno indispensabile. Vi sono, certo, alcuni piccoli trucchi per apparire più fotogenici, ma ne parleremo in un’altra occasione.
– Lo so, insistiamo molto su questo punto. Ma è assolutamente fondamentale: troppa timidezza vi imbarazzerebbe davanti alla macchina fotografica, anche se solitamente in questo l’esperienza aiuta. Non funziona neppure l’opposto: l’eccessiva sicurezza di se. La modella è uno strumento in mano al fotografo: grazie alla loro collaborazione nasce qualcosa di speciali. Atteggiamenti da diva o arroganti non saranno apprezzati e rischiereste di non essere più selezionate per i lavori. In questo mondo il passaparola è piuttosto efficace e frequente.
Il carattere sarà molto utile anche quando vi sentirete dire di no ad un casting fotografico o dal vivo. Non prendetela mai come un’offesa personale. Ogni brand ha delle caratteristiche che vuole vedere rappresentate dalle fotomodelle che sceglie. Il “no” di un casting director oppure di uno stilista (non tutti sono delicatissimi o diplomatici) non significa non essere all’altezza. Lo sarete per altri brand e per altri stilisti.
Rivolgetevi ad un bravo fotografo di moda oppure, meglio ancora, ad un’ agenzia modelle seria. Le agenzie lavorano con diversi fotografi e, se vi reputeranno interessanti, potrebbero affidarvi ad uno di loro per qualche scatto di prova (tecnicamente si chiama un test). Il test è solitamente, gratuito: le agenzie professionali non chiedono soldi per questo primo passo (ne per quelli successivi, ad essere sinceri). Serve per giudicare la vostra fotogenia e la capacità di stare davanti all’obiettivo. Se è la prima volta, non preoccupatevi. Capiranno la vostra esitazione. Tenete conto che l’agenzia non è una scuola, però. Prima di arrivare guardate le foto dei giornali, provate davanti ad uno specchio, arrivate sapendo già cosa state andando a fare.
Se all’agenzia piacerete, se vi giudicheranno di potenziale interesse per i loro clienti, arriverà il momento del famoso primo book.
Qui le opinioni sono molte. In linea di massima si: un book ben fatto (si compone di circa 10 foto) comporta un lavoro notevole e le persone che ci lavorano vanno retribuite. Un’agenzia seria, comunque, non vi obbligherà a fare il book tramite lei. Dovete essere voi a scegliere il fotografo: guardate il lavori che ha fatto, cercate il suo sito.L’agenzia può consigliarvi. Ma se vi dice che solo il suo fotografo può fare dei book meravigliosi, diffidate. Di fotografi bravi ce ne sono davvero molti. Potrebbe succedere che l’agenzia creda talmente tanto nelle vostre potenzialità da accollarsi il costo delle vostre foto. Succede, ve lo assicuriamo. Non sempre, ma succede.
Anche la nostra agenzia propone un servizio per la realizzazione del book fotografico. Ma, come spiegavamo, nessun obbligo.
Il “vero” book sarà creato poi dalla raccolta delle foto dei lavori che farete. Diversi fotografi, diversi stili, diverse pose. Questo sarà il punto d’arrivo, quello in cui potrete definirvi una vera fotomodella.
L’avvento dei social ha creato la figura dell’ influencer e, di conseguenza, ha anche creato una nicchia lavorativa dove tutte le regole che vi abbiamo dato prima vengono messe un po’ da parte per dare più spazio ai follower conquistati e alla possibile visibilità su Instagram o su Tik Tok. Alcune tra le più popolari influencer, infatti, si trasformano spesso in testimonial di brand di moda, posando per servizi molto simili a quelli in cui le loro colleghe “titolate” hannno avuto sino a pochi anni fa il predominio assoluto.
Alla domanda come diventare fotomodella con Instagram, quindi, ci sentiamo di rispondere che, a nostro giudizio, sono due lavori assolutamente diversi. L’influencer è parte integrante della campagna pubblicitaria: un mezzo, se lo vogliamo definire così. A lei è richiesto di indossare i capi e pubblicizzarli on line. La fotomodella è invece una professionista del set: deve saper rendere ogni capo unico in un catalogo o look book.
Attenzione anche qui a non farsi incantare da sirene che propongono, a pagamento, miliardi di follower (solitamente falsi).
Chiedete, innanzitutto. Delle buone agenzie si parla bene. Guardate il sito internet, i canali social, le recensioni su Google, capite per che tipologia di clienti lavorano. Quando fate il colloquio non abbiate timore di fare domande. Se avete i requisiti per fare la fotomodella un’agenzia seria ve lo dirà, altrimenti sarà altrettanto sincera nel dirvi che le possibilità, per loro, sono poche. Come dicevamo non si tratta solo di bellezza, ma anche di attitudine.
Non fidatevi di chi vende a caro prezzo la possibilità di fare questo lavoro. Nessuno vi può assicurare che, pagando, diventerete delle fotomodelle e lavorerete. Rischiate solo di buttare via molti soldi e restare deluse.
Cerchiamo, come in tutto l’articolo, di essere estremamente sinceri. Solo le top Model guadagnano cifre da capogiro. Spesso una fotomodella è costretta a lavorare parecchio, sopratutto all’inizio, per farsi notare e per attirare l’interesse di brand, di agenzie e di clienti disposti a pagare bene, anche molto bene talvolta. Ciò non significa che bisogni lavorare gratis o in “cambio visibilità”. Difficilmente un cliente per il quale si lavora gratis la prima volta, le altre sarà disposto a pagare. cercherà invece altre figure pronte a farsi pagare allo stesso modo..
Il nostro consiglio è anche, una volta iniziato a lavorare e una volta consolidato il rapporto con le agenzie o con i clienti, di aprire una partita iva. Vi sono dei trattamenti fiscali (i cosiddetti “forfettari”) che sono molto convenienti e vi permetteranno di essere a posto con il fisco e anche di essere considerate delle vere professioniste dai clienti.